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Diritto, cultura e politica dell’innovazione: serve un’educazione digitale per proteggere le identità delle persone

Intervista all’avv. Guido Scorza – Componente del Collegio – L’ Autorità – Garante della Privacy

Leggi l’intervista completa all’avv. Guido Scorza, Componente del Collegio – L’ Autorità – Garante della Privacy, che interverrà a Trusted 2021 su rischi e opportunità di Privacy e identità digitale.

Qual è stata la sfida maggiore in tempo di pandemia del Garante per la tutela delle identità digitali? 

L’identità digitale è semplicemente la proiezione nella dimensione digitale della nostra identità. Proteggere l’identità digitale, quindi, significa proteggere la persona.
In questa prospettiva la sfida più impegnativa è certamente stata rappresentata dall’identificazione di una posizione di equilibrio tra il diritto dei singoli a veder rispettata la sfera privata della propria esistenza e il diritto dei singoli e della collettività alla salute. Una sfida impegnativa in un contesto nel quale lo “star bene” è diventato per i più l’unica cosa che conta davvero.
Credo, tuttavia, che i fatti siano lì a confermare che il Paese è riuscito a garantire, nei limiti di una situazione oggettivamente inedita, un approccio equilibrato al problema rifuggendo, almeno sin qui, da ogni deriva. 

In un mondo senza confini fra fisico e digitale quali sono gli strumenti indispensabili per costruire infrastrutture sicure per la tutela delle identità e contenere la fuga e il furto di dati?

Lo strumento in assoluto più importante è immateriale: si chiama educazione al digitale, cultura informatica, alfabetizzazione all’uso delle nuove tecnologie.

Se manca, allora, tutto il resto è inutile.

Non c’è regola, tecnologia, ente o Autorità che possano garantire per davvero in maniera diffusa la sicurezza di infrastrutture utilizzate da chi non ha un’adeguata consapevolezza in relazione al valore dell’infrastruttura che utilizza ma, soprattutto, dei dati e delle informazioni che vi sono conservati o che vi transitano.
Poi, naturalmente, il Regolamento generale per la protezione dei dati personali detta accortezze specifiche, specie di carattere organizzativo, proprio allo scopo di scongiurare il rischio di perdita di disponibilità, distruzione, accesso non autorizzato ai dati personali trattati da un titolare.

E si tratta di misure che, ovviamente, è indispensabile rispettare.

Incontra l’Avv. Guido Scorza il 12 maggio a Trusted 2021

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