In vista dell’evento CDO2025, con il suo focus sull’AI & Data Manufacturing, abbiamo intervistato Paolo Foglio – Manufacturing Digital Strategy di Iveco Group, per approfondire come l’azienda sta adattando la propria strategia digitale e l’innovazione tecnologica in un contesto geopolitico incerto, e come integra l’automazione con il ruolo umano nel processo produttivo
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Adattare la Strategia Digitale alla Competitività Globale
In un contesto geopolitico sempre più incerto, con politiche di protezionismo e l’evoluzione dei dazi, le aziende devono ripensare la propria strategia digitale e l’innovazione tecnologica per mantenere la competitività a livello globale. L’incertezza richiede un approccio agile, dove la stabilità cede il passo a una continua evoluzione. Questo non riguarda solo l’aspetto commerciale, che deve anticipare e a volte reinventare nuovi modi di creare valore per il cliente, ma anche le funzioni operative, che devono adattarsi attraverso tecnologie avanzate e processi evoluti, mantenendo così l’azienda competitiva e pronta al cambiamento.
Anche se non esiste una ricetta universale, alcune linee guida sono ormai evidenti. È necessario puntare su soluzioni digitali avanzate, connettività intelligente e piattaforme software-defined per garantire una maggiore flessibilità operativa e una capacità di personalizzazione locale. È fondamentale adottare una mentalità di “platform thinking”, in cui ogni asset aziendale viene valorizzato e monetizzato. Inoltre, è essenziale promuovere un ecosistema di innovazione aperta, collaborando attivamente con partner tecnologici e centri di ricerca, per restare competitivi e rispondere rapidamente ai cambiamenti di scenario. L’intelligenza artificiale, ormai pervasiva, è considerata il “default”, ma va utilizzata non come un “oracolo”, bensì come un “collega informato”, capace di dare ottimi suggerimenti ma che può anche commettere errori e necessitare di correzioni da parte dell’intervento umano.
Integrare Automazione e Ruolo Umano nel Manufacturing
Nel manufacturing, l’integrazione di agenti intelligenti e robotica avanzata rappresenta una sfida in cui è necessario bilanciare l’automazione con il ruolo umano. La tecnologia, pur essendo potente, è anche costosa e va dosata con attenzione, come il sale nell’acqua della pasta: nella giusta quantità e al momento giusto. Il vero valore dell’innovazione si misura quando porta benefici concreti, immediati e misurabili, sia per le persone che per i processi. L’approccio tradizionale bottom-up continua a essere importante, ma in un contesto digitale che evolve rapidamente, non è sufficiente. Le soluzioni tecnologiche, come la robotica e l’intelligenza artificiale, sono costose e richiedono grandi quantità di dati affidabili per funzionare correttamente. Tuttavia, la qualità dei dati è un aspetto troppo spesso trascurato.
Senza una corretta governance dei dati e senza adeguati sistemi di cybersecurity, non esiste una buona intelligenza artificiale, né convenzionale né agent. Questi due aspetti – governance e sicurezza – devono essere affrontati con una visione strategica chiara, adottando un approccio top-down. Una trasformazione digitale ben riuscita richiede una spinta dal basso, ma deve essere supportata da un impegno forte e coerente a livello aziendale. Il mantra è il classico “parti in piccolo, ma pensa in grande”. Un’ulteriore considerazione fondamentale è che le persone devono restare al centro delle attività a valore aggiunto, poiché nessun sistema decisionale evoluto può funzionare senza un approccio “human-in-the-loop”.
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