“Investire in digitale e innovazione è vitale per il nostro Paese e per il tessuto economico: l’e-commerce è uno di quei segmenti”
In vista della sua partecipazione come speaker a Future Lab, abbiamo incontrato Davide Casaleggio, CEO di Casaleggio Associati
Il mondo del business sta cambiando: qual è la sua sensazione?
Tutti quanti stiamo adattandoci al mondo del digitale e ai cambiamenti e quindi anche le aziende.
Stiamo vedendo moltissime evoluzioni che richiedono grandi investimenti. Infatti, i maggiori sviluppi che abbiamo visto lo scorso anno, come le applicazioni dell’intelligenza artificiale, richiedono grandi sforzi.
Abbiamo visto ChatGPT e in generale i sistemi di generazione di immagini e testi da prompt, ma questo è stato possibile negli ultimi anni grazie a un accesso al capitale che sostanzialmente era gratuito, perché abbiamo avuto anni di tassi di interesse azzerati: una spinta all’economia molto importante.
Investire significa credere nel futuro.
Sì, ma questi investimenti stanno producendo un cambiamento di paradigma per molte professioni e molti business.
Il problema è che oltre al ritardo con cui noi ci approcciamo a queste rivoluzioni, oggi stiamo vivendo una restrizione di questi investimenti, per cui sarà sempre più difficile scommettere sul futuro, soprattutto perché si cerca una dimostrazione pratica del successo in tempi brevi. Questi sistemi di intelligenza artificiale, oltre a costare a livello di investimenti, hanno richiesto investimenti di tempo e di risorse non indifferenti, ma soprattutto una strategia ben delineata.
Poi c’è un tema generale per l’Italia, che è relativo agli investimenti in ricerca sviluppo, perché sono sempre stati molto contenuti.
Negli anni ’80 e ’90 noi avevamo un tasso di sviluppo anche della produttività, che superava l’1%, mentre in negli ultimi vent’anni la crescita è stata contenuta.
Qual è la sua percezione?
Qui non stiamo investendo, ma altri Paesi lo fanno, penso alla Germania che investe il doppio o la Svezia il triplo, e Israele il quadruplo.
Investire in digitale e innovazione è qualcosa di vitale per il nostro Paese e per il tessuto economico, l’e-commerce è uno di quei segmenti che rappresentano una grande opportunità da cogliere, ma vale per il commercio in generale.
In una fase disruptive, siamo a terra o possiamo salvare qualcosa?
Qualcosa è stato fatto, molto c’è ancora da fare per essere davvero vicini agli acquirenti.
In questo contesto difficile, l’attenzione alle operation e all’ecosostenibilità sono da considerare come elementi vincenti sia per cambiare il business delle imprese, sia per ottenere dei vantaggi concorrenziali e sostenere i profitti.
Molto spesso ci scordiamo che un cambiamento non impatta solo sul comparto che l’adotta, ma spesso sconvolge tutto l’indotto: quando oggi un’azienda pensa ad un e-commerce ragiona in termini di costi per se stessa, per costi dei clienti finali e per l’impatto ambientale della logistica e produzione. Una rivoluzione a tutto tondo.
Oggi le aziende hanno di fronte molte sfide: come possono districarsi da questa situazione?
Le aziende oggi devono principalmente anticipare il cambiamento e farsi trovare pronte per le sfide dei prossimi anni.
L’innovazione non è “fare una pizza quadrata”, come ho sentito dire, ma fare qualcosa meglio, con meno risorse o con principi diversi.
In questo Paese dobbiamo capire se vogliamo andare a finanziare “le pizze quadrate” oppure se vogliamo un preciso asse di sviluppo che riteniamo importante per il nostro futuro, ma qui temo che manchi una parte di ragionamento.
Qualcuno sta comprendendo il punto di arrivo o comunque l’evoluzione che ci sarà nei vari settori, ma non stiamo investendo abbastanza per intercettarla.
Ci può fare qualche esempio?
Un esempio è la gestione dei dati nel cloud, la blockchain, gli smart contract o l’evoluzione dell’intelligenza artificiale, ma non stiamo investendo per cercare di intercettare questi cambiamenti.
Capire come far sviluppare questo questi mercati dovrebbe essere all’ordine del giorno.
Incontra Davide Casaleggio a Future Lab il 15 febbraio: riserva ora il tuo posto in sala