Durante la seconda edizione di cAIo, l’evento dedicato alla governance e all’adozione dell’intelligenza artificiale, abbiamo intervistato Gaetano Correnti, Partner CIO Advisory Services di KPMG Advisory.
Nel corso dell’intervista, abbiamo approfondito il concetto di “AI Maturity”, la differenza con la Data Maturity e come le aziende possono comprendere il livello giusto di maturità per l’adozione dell’intelligenza artificiale.
AI Maturity vs Data Maturity: le differenze fondamentali
Gaetano Correnti spiega come l’introduzione dell’intelligenza artificiale imponga alle aziende di rivedere i propri modelli di maturità. Fino ad oggi, infatti, le aziende hanno sempre misurato la propria maturità sulla base dei dati e della loro governance. Con l’adozione dell’AI, però, il concetto di AI Maturity si espande per includere non solo aspetti tecnologici e procedurali, ma anche elementi come risorse umane, organizzazione e compliance.
“La maturità delle aziende non riguarda solo la tecnologia, ma anche come l’AI si integra nell’intero ecosistema aziendale,” spiega Correnti. “Le aziende devono adattare il loro modello di maturità per includere questi nuovi fattori, che sono essenziali per un’adozione efficace dell’AI.”
Perché la maturità delle aziende italiane è sotto le aspettative?
Correnti analizza anche un aspetto rilevante per le aziende italiane: la maturità dell’AI sembra spesso non allineata con le aspettative. Questo gap, secondo l’esperto, è dovuto al fatto che molte organizzazioni si concentrano troppo sulla componente tecnologica, senza prendere in considerazione gli altri fattori, come l’organizzazione interna o la compliance.
“La componente tecnologica è sicuramente importante, ma non basta. Le aziende italiane devono fare attenzione a non fossilizzarsi su tecnologie avanzate senza preparare adeguatamente tutte le altre funzioni aziendali all’adozione dell’AI.”
Come capire il livello di maturità giusto per la propria azienda?
Una volta compreso cosa significa AI Maturity, la domanda che ogni azienda si pone è come definire il livello giusto di maturità per la propria realtà. Gaetano Correnti suggerisce che, prima di seguire trend di mercato, le aziende devono fare un’autovalutazione realistica delle proprie capacità.
“Le aziende devono misurarsi con le proprie capacità e non inseguire tendenze di mercato che potrebbero non corrispondere alla propria velocità di adattamento dell’AI. È importante capire che l’intelligenza artificiale richiede un impegno continuo, non basta semplicemente implementarla.”
Correnti sottolinea anche l’importanza di monitorare costantemente l’evoluzione interna dell’azienda, verificando se le aspettative rispetto all’adozione dell’AI sono realistiche rispetto alle risorse e alle competenze aziendali disponibili.
Adottare l’AI in modo sostenibile e strategico
L’intervista con Gaetano Correnti ha chiarito come le aziende, in particolare quelle italiane, possano affrontare l’adozione dell’AI in modo efficace. La maturità dell’AI non è solo una questione tecnologica, ma richiede un approccio integrato che coinvolga anche organizzazione, risorse umane e compliance. Solo comprendendo appieno queste dinamiche le aziende possono adottare l’AI in modo strategico e sostenibile.