Abbiamo incontrato Arianna Benatti Chief Data Officer di Agos e speaker dell’edizione 2021 di CDO CHIEF DATA OFFICER 2021.
Cosa significa essere una delle poche Chief Data Officer nel panorama italiano? Perché queste tipologie di funzioni sono ricoperte maggiormente da uomini?
E’ sicuramente una soddisfazione e anche un’opportunità per dare una prospettiva “femminile” in un mondo prettamente maschile. Il Chief Data Officer non è solo una figura tecnica, ma è soprattutto una figura trasversale che deve interagire in maniera proattiva con le altre funzioni aziendali. In questo senso alcune qualità tipiche femminili possono rivelarsi utili.
Queste tipologie di ruoli sono ricoperte maggiormente da uomini perché sono funzioni manageriali trasversali di alto livello (normalmente più occupate da uomini).
A questo si aggiunge il fatto che, per molto tempo, il mondo digitale e dell’innovazione tecnologica sono stati considerati più affini all’universo maschile, influenzando la scelta del percorso scolastico di molte donne. Perciò è raro trovare donne esperte e competenti in questo settore.
Come Agos stiamo affrontando il tema della diversity e stiamo strutturando delle borse di studio riservate alle donne per stimolare lo studio di materie matematico/scientifiche. Anche nei miei uffici punto sulla diversità per cui abbiamo donne sia nella Data Governance che nella Data Analytics e nella Data Science.
All’evento ci parlerai di Data Strategy per una Data Driven-Organization: ci dai un piccolo assaggio?
Agos è una società basata sui dati, in primis nell’ambito crediti, ma sempre di più anche in ambito marketing e operations. Saper scegliere il cliente giusto a cui dare un finanziamento, il momento corretto per promozionarlo e creare processi efficienti per soddisfarlo sono gli elementi chiave per il successo. E tutto si concentra su un uso innovativo dei dati e delle tecnologie.
La data Strategy di Agos si basa su due assi principali: da un lato, la creazione di una infrastruttura solida e ben organizzata, in cui poter sviluppare e mettere in produzione modelli innovativi (machine Learning, NPL, grafi) e raccogliere nuovi dati dal mondo internet o dall’openbanking. Dall’altro, la democratizzazione e l’”acculturazione” del dato sono obiettivi essenziali per trasformare la nostra società in una data-driven company, in cui le decisioni di tutti devono essere guidate dai dati. A questo proposito, è fondamentale che l’accesso ai dati sia il più ampio possibile e che tutte le persone, dal front end, al back office, ai manager, vengano istruite e conoscano le informazioni necessarie per poter creare la relazione migliore possibile con i nostri clienti. Ed ecco che il ruolo della Data Governance diventa cruciale. La mission del Data Management office, di cui sono a capo, è proprio quella di unire questi due assi e lavorare in modo trasversale su entrambi.