Nell’ambito della seconda edizione di Climate Tech, abbiamo avuto il piacere di intervistatre il Founder & Ceo di miscusi che ci ha spiegato qual è l’impatto della sua strategia di sostenibilità sulla reputazione e sulla performance dell’azienda.
Da molti anni miscusi si impegna a divulgare attraverso il menù una maggiore consapevolezza tra scelte alimentari e salute del pianeta: quali sono le principali sfide che avete affrontato in questo senso e quali sono gli obiettivi a breve e lungo termine che vi siete prefissati?
Miscusi nasce proprio con questo obiettivo, offrire un’alternativa che non sia solo clamorosamente buono da mangiare, ma che nutra il nostro corpo e la nostra mente, riconnettendoci con la terra da cui tutto proviene, noi compresi. Quindi ogni nostra scelta è profondamente legata a questa missione scritta nel dna di miscusi che ci ha portato ad ottenere, tra i primi nel settore food, la certificazione internazione B-Corp. Nel 2018 abbiamo iniziato poi un percorso rivoluzionario che combina sostenibilità e piacere culinario con l’obiettivo di portare in tavola un’alternativa capace di ridurre l’impatto ambientale al minimo partendo dall’ingrediente base della pasta: i cereali.
Abbiamo, infatti, iniziato una coltivazione sperimentale di sorgo che già naturalmente non necessita di grandi quantitativi di acqua, viene irrigato da un sistema brevettato sotterraneo in prossimità delle radici della pianta e che consente di non avere dispersioni o sprechi di acqua. Inoltre, le piante di sorgo vengono consociate ad altre coltivazioni di altezza ed esigenze differenti per consentire sia un migliore afflusso della luce solare sia per favorire la biodiversità del campo stesso.
Tutto questo porta enormi vantaggi in termini di impatto sul suolo e consente di portare in tavola una pasta ad impatto ambientale positivo. Tutto questo ci ha portato a creare una trafila, il fusillone di sorgo, che ad oggi è molto apprezzata sia per il gusto che per la digeribilità ed il suo impatto positivo sul Pianeta. Oltre a questo, abbiamo lavorato ad un menù digitale che consente al consumatore di fare una scelta consapevole perché evidenzia le emissioni di CO2 per ogni piatto e vengono aggiornate se si fanno modifiche alle ricette.
L’offerta del menù di miscusi è poi pensata per rispettare già oggi gli obiettivi ONU 2030 che prevedono di ridurre le emissioni di CO2 collegate all’alimentazione da 3kg ad 1,5kg pro-capite al giorno. Ogni piatto è studiato non solo per essere sostenibile, ma anche per essere bilanciato e denso nutrizionalmente: 50% di good carbs, 30% di proteine e 20% di grassi non saturi. Il 50% dell’offerta è vegetariana ed il 25% vegana ispirandosi sempre ai principi della Dieta Mediterranea che è patrimonio Unesco e classificata nel 2023 come miglior dieta al Mondo dal media statunitense U.S. News & World Report.
Tutto questo è stato possibile ad un grande lavoro di squadra che ha coinvolge anche i nostri fornitori con i quali, non solo condividiamo valori e obiettivi, ma studiamo best practice da implementare ad hoc per miscusi.
Spesso la sostenibilità è percepita come un “costo”: qual è l’impatto della vostra strategia di sostenibilità sulla reputazione e sulla performance dell’azienda?
Come dicevo, la sostenibilità per noi non è un’azione di marketing, è parte del nostro dna e del motivo per cui esiste miscusi: diffondere uno stile di vita mediterraneo e sostenibile rendendo felici le persone grazie ad una buona pasta. Per questo motivo non lo percepiamo come un costo ma come un valore imprescindibile, siamo tutti chiamati a prendere coscienza delle conseguenze che le nostre azioni hanno sul Pianeta e come ci nutriamo ha un impatto enorme su di esso.
Investiamo quindi sulla ricerca e sviluppo del nostro prodotto, che deve essere buono prima di tutto per noi ma anche per la Terra, e questo lo facciamo anche grazie al lavoro di selezione e di affiancamento che abbiamo in atto con i nostri fornitori.
Un altro ambito in cui abbiamo diretto i nostri investimenti è la percezione del cliente di questo lavoro dietro le quinte di un semplice piatto di pasta e dato una serie di informazioni che potessero renderlo consapevole delle proprie scelte.
Oggi, infatti, dal menù vedi le emissioni di Co2 in base agli abbinamenti e condimenti che scegli, fino al singolo ingrediente. Un altro strumento che stiamo utilizzando per sensibilizzare i clienti sul tema del mangiare consapevole è la “miscusi loyalty” grazie alla quale si accumulano punti ad ogni pranzo o cena, per incentivare scelte sempre più orientate verso la sostenibilità abbiamo introdotto la Climate Squad, una selezione di piatti a basse emissioni di Co2 che consente ai clienti di raddoppiare i propri punti. Questo sicuramente è un lavoro impegnativo, che dà risultati sul lungo periodo ma già oggi vediamo sempre più persone interrogarsi su quei numeri e scegliere di assaggiare nuove trafile, come i fusilloni di sorgo, anche perché hanno un impatto positivo per il Pianeta. Credo che questo sia il più grande risultato.