Perché è fondamentale per gli operatori conoscere gli orientamenti sull’efficacia e sull’ambito soggettivo di applicazione delle norme sulla prescrizione biennale, nonché sulle cause ostative della prescrizione biennale?
Ne abbiamo parlato con Marco Massimino, Avvocato dello Studio Legale Giuri e Associati, che interverrà il 17 maggio al Working Group dedicato ai gestori dell’idrico sulla prevenzione, gestione e azioni di recupero del Credito.
- Con riguardo alle cause ostative, spetta ai singoli gestori valutare per quali importi risalenti a più di due anni possa ritenersi non essere maturata la prescrizione, in considerazione di eventuali cause impeditive della decorrenza della prescrizione, nonché di cause di sospensione e di interruzione della prescrizione, sulla base della normativa primaria e generale di riferimento.
- Particolarmente delicato è per il gestore, inoltre, decidere se attribuire efficacia sospensiva della prescrizione al comportamento del cliente che non consente di effettuare la lettura del contatore o che trasmette autoletture non attendibili, nonché l’efficacia interruttiva dei pagamenti effettuati in acconto e delle richieste di rateizzazione.
Tutto ciò perché, sin dalla prima approvazione per effetto della Legge di bilancio 2018, le norme sulla prescrizione biennale del diritto al pagamento del corrispettivo nei contratti di fornitura del servizio idrico e dei conguagli riferiti a periodi maggiori di due anni hanno comportato notevoli problemi interpretativi e applicativi.
Anche la successiva modifica introdotta dalla Legge di bilancio 2020 – che ha eliminato la distinzione tra i casi in cui il ritardo della fatturazione è attribuibile al cliente rispetto ai casi in cui il ritardo è imputabile al gestore – ha comunque mantenuto notevoli dubbi sull’applicazione della nuova disciplina, con conseguenti difficoltà operative per gli operatori.
Questi ultimi, in mancanza di una regolazione generale che consenta di gestire le singole fattispecie rilevanti, devono definire le procedure di gestione della morosità sulla base dei principi generali del codice civile in materia di prescrizione e delle connesse decisioni dell’Autorità Giudiziaria, nonché dei provvedimenti adottati dall’AGCM per accertare eventuali pratiche commerciali scorrette da parte dei professionisti per il mancato accoglimento delle istanze di riconoscimento della prescrizione biennale.
Si tratta di aspetti che gli operatori devono gestire tenendo conto dei recenti provvedimenti pubblicati alla fine di gennaio 2023 con cui l’AGCM ha concluso le istruttorie avviate contro alcuni gestori del servizio idrico, compresi gli enti locali che gestiscono direttamente il servizio, e delle decisioni assunte dal Giudice Civile, alla luce dell’esperienza maturata nei settori gas ed elettrico.